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[Il Lunedì] 12 Febbraio 2018

By Febbraio 12, 2018 No Comments

Sul fiume lato si sta combattendo per la legalità e per il territorio.

Forse non è chiaro a molti, ma al presidio permanente sul fiume Lato, creato dal Tavolo Verde dell’ex parlamentare palagianellese Paolo Rubino, si sta denunciando una situazione di abbandono e di mala gestione vecchia di anni e che ha portato a uno spreco di soldi pubblici (regionali) mastodontico.

In quella zona sono necessari degli interventi di riduzione del rischio idrogeologico e di ripristino della ordinaria viabilità che non possono più essere procrastinati. Dal lontano 2003 vi è uno stato di pericolo e al tempo stesso di freno allo sviluppo delle normali attività, per cittadini, turisti, imprenditori agricoli e non. In questi lunghi 15 anni la Regione Puglia, per l’esecuzione di opere e lavori, ha delegato e finanziato con circa 22 milioni di euro il solo comune di Castellaneta, che naturalmente è potuto intervenire solo sulle aree di sua competenza quando invece la zona interessata tocca anche i comuni di Palagianello e Palagiano. Il Prefetto di Taranto, il Ministro per il Mezzogiorno, il direttore di Italiasicura, il Commissario per gli interventi urgenti di bonifica, con voce univoca, hanno chiarito che solo l’Autorità di Bacino e la Regione possono fare da ente pivot per coordinare, progettare ed eseguire i lavori, avvalendosi della collaborazione dei Comuni, che non possono comunque di fatto sostituirli.

Il presidio ha ospitato sia il Dott.Grassi di Italiasicura (struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche), sia il Ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, sia il commissario Dott.ssa Corbelli, sia il Prefetto di Taranto, tutti presenti e disposti a dare il loro contributo alla risoluzione di una faccenda che è l’emblema della mala gestione territoriale del nostro circondario.

Sono state mobilitate istituzioni di rilievo regionale e nazionale per risolvere un problema di territorio che è palagianese innanzitutto, mentre il nostro Primo Cittadino si preoccupava di coordinarsi con gli altri sindaci dei comuni vicini per organizzare le assenze sistematiche in questa battaglia di civiltà organizzata da cittadini senza bandiere e senza interessi di parte.

Non ho alcuna voglia di accanirmi nello stigmatizzare quanto questo comportamento sia un sintomo di inadeguatezza per un amministratore locale (in questa amministrazione di individui inadeguati se ne sono identificati già troppi), ma la solidarietà al Tavolo Verde e alle associazioni che si stanno ancora battendo per la causa, è doverosa, perché questi uomini e queste donne sono cittadini che combattono per la loro terra, ventiquattr’ore su ventiquattro e da mesi in una tenda, in pieno inverno, mentre le amministrazioni pensano agli slogan fumosi, ai rimborsi spese o a lanciare OPA ostili su circoli di partito e associazioni.

Ecotasse o ecoballe?

È di qualche giorno fa la notizia della riduzione dell’ecotassa per Palagiano.
Bellissimo. Non fosse che l’ecotassa è al minimo già dall’anno scorso, anzi da sempre, con la tolleranza zero attivata dal Commissario Prefettizio, e soprattutto grazie alla Regione Puglia che ha, in qualche modo, congelato il pagamento dello stessa quasi per obiettivo di giustizia sociale e fiscale. E, invece, si cerca di far passare il tutto come il frutto delle eccellenti capacità della nostra amministrazione! Solita disinformazione e fumo negli occhi agli elettori (a volte mi sembra di essere in Corea del Nord, solo che lì le strade sono più pulite).

Va da sé che non ci sarà alcuna riduzione della TARI su Palagiano, anzi come avrete potuto leggere sul numero scorso (Il Lunedì del 5 Febbraio 2018), il costo della spesa complessiva è aumentato, accompagnato da un residuo debito a fine anno di circa 1.900.000 euro.
Una domanda: come mai nonostante l’aumento della percentuale di raccolta differenziata e contestuale diminuzione della produzioni di rifiuti, ci ritroviamo un aumento Tari di 222 mila euro? (Dati: produzioni rifiuti da 7050 tonnellate del 2016 a 6780 tonnellate del 2017; percentuale di differenziata dal 41% del 2016 al 48% del 2017).
Questo può voler dire semplicemente che i palagianesi non differenziano di più, al massimo non conferiscono più il differenziato a Teknoservice e lo vanno a buttare nelle cunette delle strade rurali.

Ed ancora, cosa accadrà dal 2018 con l’applicazione dei costi standard nella determinazione della Tari, per effetto dell’avvio di una regola scritta nella manovra 2014 (comma 653 della legge 147/2013), attesa al debutto a inizio 2016 ma congelata fino al 31 dicembre scorso? La norma – oggetto di interpretazione nelle Linee guide del dipartimento Finanze del 8.2.2018 (due giorni fa!) – impone di determinare la Tari tenendo conto degli standard o fabbisogni, chiamati a individuare il prezzo giusto del servizio, per evitare che una gestione inefficiente gonfi il conto su cittadini e imprese costi non dovuti. La TARI infatti deve garantire la «copertura integrale» del costo del servizio, ma se quest’ultima voce è libera la tariffa cresce proprio dove il servizio è meno efficiente.

E Parlando di Teknoservice, chiedetevi come mai nonostante la riduzione di un turno di raccolta i costi non si siano affatto abbattuti. Magari hanno dovuto ridurre i turni perché a causa del debito di cui sopra non riescono a pagare a dovere i dipendenti? Voi al posto loro cosa fareste? Io, da professionista, cerco sempre di vedere le cose dal punto di vista dei lavoratori, al contrario di qualche altro amministratore che li usa come capri espiatori (e ora non sto parlando solo di nettezza urbana).

C’è missione e Missione.

Concludo con un consiglio di ordine puramente pratico al nostro Primo Cittadino: alla luce della polemica (onestamente un po’ pretestuosa) sul rimborso spese per la trasferta barese/laertina di due settimane fa, consiglierei per le prossime eventualità simili di utilizzare i mezzi di trasporto comunali. Le autovetture della Polizia Municipale sono a disposizione per le missioni amministrative, compresa la guida da parte di uno dei membri del Corpo, questo avrebbe due vantaggi immediati: consentirebbe al Sindaco di continuare agevolmente a rimuovere i contatti più critici dalla sua friend list di Facebook mentre è in viaggio, e contemporaneamente porterebbe a un certo risparmio di soldi pubblici, evitando rimborsi forse calcolati (comprensibilmente, vista la mole di impegni) con un po’ troppa fretta e applicati con una metodologia che non è affatto quella prevista dalla normativa (art.84, comma 1 e 2 TUEL) per queste eventualità.

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